Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
Con un cappello rosso che non mi entra
e non mi sta bene.
Spenderò tutta la mia pensione in brandy
e guanti estivi e sandali di raso.
E poi dirò che non abbiamo i soldi
per il burro.
Mi siederò per terra sul marciapiede
quando sarò stanca
E mi ingozzerò di assaggi nei negozi
facendo scattare i campanelli di allarme.
Farò scorrere il mio bastone sulle ringhiere
in pubblico
E mi rifarò della solidarietà
della mia gioventù.
Uscirò in pantofole nella pioggia
E raccoglierò fiori nei giardini della gente
E imparerò a sputare!
Si possono indossare camicie terribili
e si può ingrassare
E si possono mangiare tre libbre di salsicce
tutte in una volta
Oppure solo pane e sottaceti per una settimana
E collezionare penne e matite e sottobicchieri
delle birre e cose in scatola.
Ma adesso dobbiamo indossare vestiti
che ci tengono asciutti,
E pagare l’affitto e non bestemmiare nelle strade
Ed essere un buon esempio per i bambini
Dobbiamo avere amici a cena
e leggere i giornali.
Ma forse dovrei esercitarmi un pochino
fin d’ora?
In questo modo chi mi conosce già
non si sorprenderà troppo
Quando improvvisamente sarò vecchia
E inizierò a vestire di viola!
mercoledì 30 giugno 2010
martedì 29 giugno 2010
lunedì 28 giugno 2010
C'è traffico
Nella mia testa c'è traffico!
E' strano non sentire il frastuono della
megalopoli che mi abita.
Vedi che ho fatto bene a mettere i semafori?
E' strano non sentire il frastuono della
megalopoli che mi abita.
Vedi che ho fatto bene a mettere i semafori?
domenica 20 giugno 2010
venerdì 18 giugno 2010
Te lo scrivo domani
Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia,
e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia
e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte.
La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno.
E' come se noi non fossimo mai esistiti.
Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui.
Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera.
E' tempo. Tempo che passa. E basta...
e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia
e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte.
La marea nasconde. E' come se non fosse mai passato nessuno.
E' come se noi non fossimo mai esistiti.
Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui.
Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera.
E' tempo. Tempo che passa. E basta...
mercoledì 16 giugno 2010
Egofagia
Sta nel vigore la bellezza
cosi come la disfatta sta in te
Nel tuo cielo colorato di finzione
ti abbuffi consapevole del nulla.
Vivere costa fatica, io lo so.
Tu hai cercato la strada facile
ma nulla di facile perdura nella fuga
e tu,
sabotato il dubbio
ti sei perduta.
Piango l'illusione di averti creduta
forte.
martedì 15 giugno 2010
lunedì 14 giugno 2010
Utopie
Riconoscersi in errore non è facileRivedo il tuo sguardo e non lo leggo piùA dispetto del disastro oramai compiutotradisco un pensiero buonoMi manca sempre quella illusione e forse anche un profumopochi stupendi attimi distrutti dalla paura.Cosa dovevamo proteggere?Forse la pace del nulla che ci rende infelici ma sicuriForse il nulla nel nulla.
domenica 13 giugno 2010
Autoscatto
Tentiamo di essere felici, se non altro per dare l'esempio!
Stasera esco leggera, a spalle altequesta ritmata strana settimana
ha chiuso capitoli importanti.
Ho respirato aria buona
ho sentito la primavera.
La felicità non è star bene
è guarire!!!
sabato 12 giugno 2010
Paola Borboni e la camicia da notte di flanella - Disperato anaerotico Rap!
Precisa fu l’immagine ed il fatal effettovestita di flanella distesa sul mio letto
Pensai al tempo andato nel mondo virtualeche al fine mi trovavo sull'umile guanciale...
Vestita di flanella con fiori azzurro cieloesatta e naturale .....in cuore lo sfacelo
Ti vidi veritiera precisa e somigliantea quella grande attrice non molto esilarante
Pensando all'illusione ed al destin bizzarromi venne di fuggire in bus e in autocarro.
Ti vidi dunque chiara e vide anche il mio cuoreche tutta sta flanella non merita il mio amore.
Al fine sorridendo pensai alla stazionema guarda sta Borboni che razza di bidone.
Tornata alla mia casa scoprii non con dilettoche quella tua camicia stanziava sul mio letto
Decisi di gran fretta di farne spazzaturainsieme con l'amore come contromisura.
Di quel mio amore dunque io ebbi convinzioneche avesse ricevuto la vera estrema unzione.
Oh certo la Borboni, attrice e grande donnalei non avrebbe scelto camicie della nonna
Ma al fine liberata di questo strano ingannocomincio nuova vita e benedico il danno.
mercoledì 9 giugno 2010
IO SONO
Adoro i bassifondi
i luoghi dove me ne sto nascosto e leggo un libro solo mio
una storia che in quegli attimi fa male
anche se non dovrebbe.
E' solo cosi che so resuscitare
trovare slanci e braccia tese verso il fuori
E rinnegare mille volte
acrobata indiscusso sempre a rischio
ridisegno il filo sotto ai piedi
chiudo gli occhi e lancio lame verso te.
so che è solo un grande gioco
ma se non rischio non so chi sono
e mi meraviglio nel ritrovarmi sempre nuovo
sempre ad un passo da me
mentre mi guardo e mi convinco di avere ali troppo usate.
Allora tesso, con i fili che ho comprato
alla bottega del domani
una nuova storia da gridare
perche io
seppur piccolo
potrei pensarmi immenso
E a testa alta
contro il vento
dire anche oggi
e poi domani
IO SONO,
si io sono.
martedì 8 giugno 2010
lunedì 7 giugno 2010
domenica 6 giugno 2010
"Adesso fermati, c'è un punto oltre il quale non si può piu ripetere. Quello che ti sembrava ineluttabile, continua a rimanere immobile chiuso al riparo dentro il proprio margine. E' vero, ho sempre detto mi arrendo a tutto ma non all'evidenza. Ma quando l'evidenza sta lì umile e spoglia non più degna rivale, allora anche soffrire è prepotenza.
sabato 5 giugno 2010
venerdì 4 giugno 2010
"Con molta più forza, qui prende il sopravvento l’aspetto più passionale della storia d’amore, cuore, carne, viscere, gli atti eccessivi che si potrebbero compiere e tutta la virulenza del bisogno di qualcuno che non ci vuole più, si apre la strada fino ad una richiesta. La più semplice, la più dolce, la più amara alla quale dobbiamo rinunciare, storditi dall’inadeguatezza che ci coglie davanti ad un rifiuto. "
giovedì 3 giugno 2010
Perfino tagliare i propri difetti può essere pericoloso, non si sa mai quale sia il difetto che sorregge il nostro edificio intero. Non so come spiegarti la mia anima. Ma quello che vorrei dire è che le persone sono molto preziose, e che solo fino a un certo punto possono rinunciare a se stesse e consegnarsi agli altri e alle circostanze. Dopo che una persona ha perduto il rispetto verso se stessa e verso le proprie necessità rimane una specie di straccio.
mercoledì 2 giugno 2010
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